Sono nata a Carrara, un lembo di terra in riva al mare e sotto le montagne e sono sempre stata una grande amante della natura e degli spazi aperti, elementi in perfetta sintonia con la mia libertà di spirito. Dopo gli studi all’università inizio a fare trekking sulle Alpi Apuane. Gli scenari mozzafiato di queste montagne che si ergono a picco vicino al mare mi conducono alla passione per la fotografia nella quale trovo un mezzo perfetto per immergermi profondamente nella natura e fermare per sempre la forza e l’emozione di istanti irripetibili.

 

 

Dal primo albero della storia, ossia dall’albero della conoscenza del bene e del male, che cresceva nel giardino dell’Eden, ad oggi, gli alberi, con i loro anelli chiusi nel cuore dei tronchi, ci svelano il valore del tempo e ci ricordano che la vita va avanti ed è un bene prezioso.

Tante sono le fiabe e le leggende da cui sono ammantati e numerose sono le narrazioni di boschi e di foreste teatri di ogni sorta di strani e meravigliosi accadimenti.

Cionondiméno sono simboli e allegorie di eventi spesso tragici o di scoperte scientifiche o rivelazioni di sapore teologico che li vedono protagonisti.
Dal Melo di Newton all’Olmo americano dell’Oklahoma City National Memorial and Museum.
Dal Fico sacro di Buddha al Tiglio di Marcel Proust.
Dall’Ippocastano, che sorgeva ad Amsterdam, di Anna Frank, al Pero da fiore, simbolo delle torri del World Trade Center di Manhattan.

La fotografa Elena Salvai ci propone una meravigliosa serie di scatti fotografici che li vede protagonisti. Alberi che sembrano volerci raccontare la loro storia centenaria insieme ai segreti e ai ricordi che custodiscono.
Alberi, come vecchissimi amici, sotto le cui fronde protettive e benevoli, siamo noi stessi, noi uomini, a narrare storie, celebrare cerimonie e regolamentare la vita comunitaria.

Testo di Incanto Errante
Fotografia di Elena Salvai

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An autumn fall in the italian Appennino mountains

 

 

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